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Dalla serie delle Sp(ed)arizioni Postali, che approda al recupero di fonti iconografiche legate all’ambito memorativo individuale e privato all’appropriazione di reperti riferiti ad identità anonime, e pertanto al pubblico e collettivo, verso cui già i Papers o Pagine Di-Cenere (primi lavori ad acetato) sono protesi. Alle copie delle fotografie di famiglia allora adottate come base, questi ultimi frammenti oppongono un tentativo di registrazione e ripresentazione, al fine di preservare e sottoporre ad un processo di re-attribuzione semantica ed identitaria in chiave attuale quei documenti precedentemente deputati all’instaurazione di scambi relazionali a mezzo postale, ovvero lettere e cartoline. Ecco allora come tali stratificazioni (di pensiero quanto di materia) si cristallizzano in una pratica che non può più trovare corrispondenza nella spedizione, da cui esse erano state destinate all’oblio, ma bensì (ancora una volta) nella sparizione.