L’artista lavora prevalentemente con installazioni relazionali o azioni performative compiute in solitudine. Attraverso il valore della memoria, Gurgone crea con cura e abilità un cortocircuito rispetto al quotidiano che ogni giorno viviamo. Sottraendo l’elemento di realtà e sostituendolo con la finzione, l’artista trasforma un momento di vita reale con un momento creato ad hoc. L’intenzione è quella di abbattere la distanza tra il reale e il fittizio, tra ciò che è e ciò che appare. Riproducendo in maniera artificiale ambienti lo spettatore si trova all’interno di un’illusione alienante e coinvolgente al punto di non capire più che si tratti di finzione, diventando il co-conduttore di un esperimento sociale attraverso la propria libertà e la sua totale soggettività. Partecipare alle installazioni di Gurgone significa far parte di un gioco in bilico tra rischio/sicurezza, fiducia/diffidenza che possiamo affrontare solo affidandoci al nostro istinto e alle nostre scelte.